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“Quella di oggi è una giornata importante per riprendere una riflessione cha ha avuto un brusco stop per la campagna elettorale. Noi chiediamo che la discussione riparta dai fatti, che sono i dati che oggi presentiamo: un’operazione verità. La prossima Legge di bilancio deve trovare una soluzione definitiva e ripristinare l’autonomia istituzionale, finanziaria ed organizzativa delle Province”.
Lo ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale aprendo i lavori della giornata di confronto per fare il punto sulla revisione della riforma, sulle risorse per i servizi, sulla necessità di restituire a queste istituzioni la capacità di garantire servizi e rappresentanza ai territori”.
“La riforma delle Province è valsa 26 centesimi di risparmio annuo a cittadino: lo 0,001 della spesa pubblica. Per contro, ha provocato un taglio drammatico alle risorse che ha bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria dei 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione: con – 43% alla spesa corrente e -71% di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018. E’ fallito poi completamente l’obiettivo della semplificazione, anzi, le Regioni hanno accentrato funzioni amministrative. Così nel Paese abbiamo ancora oltre 1.700 enti strumentali, e più di 7.000 società e consorzi vari, oltre 300 Ato Acqua, Gas e Rifiuti che a livello provinciale, svolgono compiti che potrebbero essere assegnati alle Province. Con un risparmio reale, ma soprattutto realizzando quella semplificazione indispensabile che ci chiedono prima di tutto le aziende”.
Semplificazione e investimenti, sono secondo l’UPI le parole chiave intorno cui ricostruire una nuova Provincia: ‘Noi abbiamo un piano – ha ricordato de Pascale – con 6 miliardi di investimenti si rimette in sicurezza il Paese, si possono aprire cantieri per piccole opere pubbliche e favorire lo sviluppo locale”, con progetti già pronti e immediatamente cantierabili.
Il piano prevede 1.712 progetti per mettere in sicurezza strade provinciali, ponti, viadotti e gallerie per 2,5 miliardi; 1.092 progetti per mettere in sicurezza altrettante scuole secondarie superiori per 2,6 miliardi; 1.918 ponti e viadotti su cui le relazioni tecniche attestano la necessità di interventi urgenti di messa in sicurezza per 730 milioni; 14.089 ponti, viadotti o gallerie che necessitano di indagini tecnico diagnostiche approfondite con una stima di fabbisogno di 566 milioni.
“In questi giorni in tutta Italia i Sindaci stanno sottoscrivendo ordini del giorno a sostegno delle Province: siamo già a 1.550 firme ma il numero è in continuo aumento. La prossima settimana porteremo il fascicolo con tutti gli atti siglati dai Sindaci al tavolo della Conferenza Stato Città, per chiedere che si riprenda il percorso di revisione della riforma”.
Scarica le slides: slide-UPI-convegno-18-luglio-2019.pdf
Se si raffronta l’unico risparmio della Legge 56/14 accertato, i 52 milioni di cancellazione dell’indennità degli organi politici, con l’aumento di 36 milioni dei soli costi del personale transitato nelle Regioni e nei ministeri – oltre 12.000 ex dipendenti provinciali, il risparmio della riforma delle Province arriva ad un totale di non più di 16 milioni. Lo 0,001 della spesa pubblica: 26 centesimi annui a cittadino.
“A fronte di questo risparmio, alle Province sono stati tagliati oltre 3 miliardi di risorse per i servizi essenziali ai cittadini che hanno di fatto bloccato per cinque anni la manutenzione ordinaria (-43% della spesa corrente dal 2013 al 2018) e la capacità di investimento delle Province su servizi essenziali (-71%di risorse per gli investimenti dal 2013 al 2018) a partire dai 130 mila chilometri di strade e dalle oltre 7.400 scuole secondarie superiori in gestione. E il pregiudizio sulle Province continua a pesare: negli ultimi provvedimenti per la crescita, le scuole secondarie superiori sono state escluse dai finanziamenti per l’efficientamento energetico, e non un euro è stato stanziato per aprire i cantieri, per cui abbiamo già progetti pronti, per mettere in sicurezza strade, ponti e gallerie”.
Lo dichiara il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, anticipando alcuni dei temi su cui domani, giovedì 18 luglio, si confronteranno Governo, Parlamento, rappresentanti delle forze economiche e sociali, nell’incontro “Le Province oggi e domani: semplificare il Paese, migliorare i servizi, presidiare il territorio” (ore 10,30 – 13,30 Società Dante Alighieri, Sala del Primaticcio, Piazza Firenze 21).
“Chiediamo che si torni subito a discutere di come ridisegnare il ruolo delle Province, puntando su queste istituzioni per semplificare l’amministrazione locale, promuovere gli investimenti e assicurare servizi essenziali efficienti in tutto il Paese. Comprese le Regioni a Statuto Speciale, dove il caos sulle Province ha causato l’aumento delle strutture, come in Friuli Venezia Giulia con le 18 Unioni Territoriali Intercomunali, e il tracollo dei servizi, come in Sicilia e Sardegna dove le ex province sono commissariate dal 2013. Occorre intervenire anche sulla Legge elettorale, perché è del tutto evidente che se in 5 anni si torna a votare ben 11 volte, come è accaduto per le Province, qualcosa non funziona. Sono temi che vanno affrontati dati alla mano, tenendo presente sempre che da questi discende la sicurezza dei cittadini, lo sviluppo economico e sociale di gran parte del territorio, e che non possono essere trasformati in slogan politici”.
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