🔴COVID-19
✅UNA FAQ AL GIORNO:
I TEST SIEROLOGICI
I privati cittadini possono effettuare IN PIENA AUTONOMIA il test sierologico per verificare l'eventuale presenza del virus?
No, non è previsto il fai da te per i privati cittadini, che potranno sottoporsi al test solo con PRESCRIZIONE MEDICA e a pagamento; a carico del sistema sanitario rimane invece il costo dell’eventuale tampone di verifica di positività.
Solo il medico di fiducia, infatti, può valutare l’appropriatezza dell’esame - che deve essere richiesto dal paziente senza presentarsi in ambulatorio, ma telefonicamente - e quindi decidere l’effettiva necessità di effettuare il test ed il momento opportuno.
In questo caso il cittadino entrerà in un percorso strettamente regolato e controllato dal sistema sanitario pubblico, a tutela e garanzia della sicurezza come è stato sin da inizio emergenza.
Se il test risultasse positivo, cosa succede?
Se il test sarà positivo, scatterà da subito l’isolamento precauzionale, in attesa dell’effettuazione del tampone oro-faringeo di verifica, a cura del Servizio sanitario regionale.
Quanto costa il test?
Dalla Regione viene indicato un costo di riferimento medio, 25 euro, per tutte le tipologie di test effettuati (rapido, standard IgC e standard IgM). Su questo la Regione si impegna ad assicurare un monitoraggio costante per individuare, e denunciare, eventuali episodi e andamenti speculativi.
Per quanto riguarda LE AZIENDE, come ci si può oragnizzare per eseguire test sierologici?
Per quanto riguarda le imprese, i datori di lavoro che volontariamente decidono di effettuare lo screening sierologico sui propri dipendenti, devono semplicemente comunicare alla Regione l’avvio del programma, indicando il laboratorio scelto tra quelli autorizzati (la lista è costantemente aggiornata a questo indirizzo http://salute.regione.emilia-romagna.it/tutto-sul-coronavirus/test-sierologici/faq). Chi ha già fatto domanda, non deve fare ulteriori comunicazioni, se ha già individuato come riferimento un laboratorio autorizzato.
In questo caso, considerando la volontarietà dei programmi di screening nell’esercizio della loro responsabilità d’impresa, nonché a supporto del riavvio delle attività, i datori di lavoro si fanno carico di tutti i costi, compreso l’eventuale tampone.