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Annunciata ai sindacati l’intenzione di proporre al Consiglio Provinciale di applicare il “Decreto PA” per accrescere attrattività e fidelizzazione dei dipendenti
Nel corso di un incontro con sindacati e rsu dell’ente, tenutosi nei giorni scorsi, la presidente e il vicepresidente della Provincia di Piacenza hanno annunciato l’intenzione di proporre al Consiglio Provinciale di applicare il Decreto Legge n. 25 del 14 marzo 2025, noto anche come “Decreto P.A.”, che consente a Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni di incrementare la componente stabile del fondo personale non dirigente.
In concreto l’ente di Corso Garibaldi (che ha svolto in questi mesi le necessarie verifiche di bilancio) aumenterà di 220mila euro le risorse complessivamente destinate al personale per il premio di risultato, che verrà praticamente raddoppiato.
Con questa mossa - che ridurrà il gap finora presente, da questo punto di vista, soprattutto rispetto al comparto pubblico delle amministrazioni centrali - la Provincia punta principalmente a essere ancora più attrattiva nel comparto della P.A. e a fidelizzare il personale già presente, riducendo il rischio che le esperienze accumulate e la formazione offerta dalla Provincia stessa si trasferiscano troppo facilmente altrove.
Si tratta di una decisione che è stata valutata a ogni livello, con particolare attenzione per le sue ricadute sui conti: si tratta infatti di incrementi strutturali, che dovranno essere garantiti anche per gli anni a venire, e pertanto l’ok definitivo dovrà arrivare, come detto, dal prossimo Consiglio Provinciale.
L’incontro con sindacati e rsu
L’incontro in merito all’importante novità ha riunito, come detto, i vertici politici e dirigenziali della Provincia con Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e le rappresentanze sindacali unitarie dell’ente.
Il direttore generale della Provincia, Vittorio Silva, ha sottolineato che “L’operazione è tanto più importante se si considera che costituisce l’unico strumento che il Legislatore ha fornito agli Enti Locali - e solo a quelli più virtuosi, oltretutto - per supplire a un’evidente discrasia a livello di contrattazione nazionale dei comparti pubblici, che inspiegabilmente vede le amministrazioni centrali, sebbene più lontane dal territorio e dall’erogazione dei servizi ai cittadini, decisamente più valorizzate dal punto di vista retributivo”.
Piena soddisfazione è stata espressa sia dalle organizzazioni sindacali che dalle rsu: comune la sottolineatura della notevole valenza dello sforzo compiuto dalla Provincia di Piacenza, che - con la non scontata scelta fatta - riconosce la bontà del lavoro svolto e motiva ulteriormente il personale in vista delle tante sfide a venire, secondo un modello che è stato auspicato possa estendersi (attraverso la dotazione delle necessarie ed auspicate risorse) anche ai Comuni, compresi quelli di non grandi dimensioni.
Per la presidente della Provincia Monica Patelli, “Grazie alle sue competenze e alla sua dedizione, il personale della Provincia costituisce un riconosciuto punto di forza dell’Ente, che è una struttura qualificata in grado di essere di effettivo aiuto al territorio. Per questo, pur con la consapevolezza che un passo come questo richiederà un’attenzione ancora più minuziosa al bilancio, c’è la massima convinzione rispetto a questa scelta, che incontra anche il favore dei Consiglieri”.
Per il vicepresidente Franco Albertini, “L’apporto di tutta la squadra è fondamentale, e come amministratori dobbiamo tenerne conto: il personale non è un costo, è una risorsa. Soprattutto in un momento nel quale i concorsi pubblici attirano meno che in passato, valorizzare le persone che lavorano è un segnale concreto e importante”.
Fonte: https://www.provincia.pc.it/
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottoscritto con il presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Pasquale Gandolfi, un protocollo d’intesa per valorizzare il ruolo e le funzioni delle Province nell’assetto istituzionale.
Il protocollo ha come obiettivo principale quello di rafforzare la collaborazione tra il Dipartimento della funzione pubblica e l’Unione delle Province italiane su temi strategici per il funzionamento delle amministrazioni pubbliche. “Le Province rappresentano un punto di contatto fondamentale non solo tra i comuni e le regioni ma anche per tutti i cittadini. Il ruolo di questi enti intermedi è centrale nonostante le tentazioni che si sono susseguite di volerle eliminare con un mero tratto di penna. Le province, infatti, non solo sono vive ma sono attive e proiettate al futuro come centri propulsori di pianificazione e di investimenti per rispondere alle esigenze della comunità” sottolinea il ministro Zangrillo.
Con questo protocollo, che ha validità triennale, le parti si impegnano a promuovere l ’attuazione di interventi sul reclutamento, sul rafforzamento delle competenze del personale e sull’innovazione organizzativa con l’obiettivo di migliorare le performance e il raggiungimento degli obiettivi.
“Con questo protocollo facciamo un passo in avanti nella costruzione della nuova Provincia, ente che assume valore strategico all’interno del percorso di innovazione della PA che il Ministro Zangrillo sta perseguendo con determinazione” evidenzia il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi. “Una Provincia che ha un ruolo di regia e coordinamento nei territori, semplifica l’amministrazione locale, supporta gli altri enti, a partire dai piccoli Comuni, e promuove la crescita degli investimenti. Grazie al raccordo con il DFP potremo consolidare le esperienze avanzate e supportare il personale con percorsi formativi mirati, investendo sulla leadership amministrativa e sulla valorizzazione delle professionalità”.
“Il protocollo rappresenta un ulteriore segno di attenzione verso gli enti territoriali. Abbiamo messo in campo iniziative significative volte a instaurare un rapporto di collaborazione con le istituzioni più prossime ai nostri utenti, cittadini e imprese. Va in questa direzione il percorso di “Facciamo semplice l’Italia” con cui stiamo attraversando il Paese con l’obiettivo di ascoltare, dialogare e confrontarci con chi vive ogni giorno i territori e mettere in campo strumenti e progetti per una Pubblica amministrazione sempre più efficiente e moderna” conclude il ministro.
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