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🔴COVID-19:
Infografiche di UPI sulle novità
del DPCM 26 aprile 2020 e su quelle regionali
🔴COVID-19
✅UNA FAQ AL GIORNO:
ATTIVITA' E PRESTAZIONI SANITARIE
Quali sono le novità introdotte dalla Regione in tema di prestazioni sanitarie?
Da martedì 28 aprile, in tutta l’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, è consentita l’erogazione di alcune prestazioni programmabili e non urgenti da parte delle strutture del sistema sanitario pubblico e privato, che erano state sospese a causa dell’epidemia. Si riparte dunque progressivamente con l’attività ordinaria, nel massimo rispetto della sicurezza di pazienti e operatori.
Saranno le Aziende sanitarie a definire concretamente le riaperture?
SI, Alle Aziende sanitarie spetta il compito di definire un piano complessivo di riavvio delle attività, che dovrà essere aggiornato in base agli scenari futuri, anche relativi all’epidemia.
Per quanto riguarda in particolare i ricoveri, le Aziende dovranno comunque prevedere di mantenere liberi e disponibili, per prudenza, almeno il 30% dei letti che sono stati aggiunti nei reparti di Terapia intensiva da inizio emergenza.
Le indicazioni sulle misure da adottare per riprogrammare le attività di ricovero sono valide per tutte le strutture dell’Emilia-Romagna che erogano prestazioni sanitarie: pubbliche, in regime istituzionale e libero professionale intramoenia, private accreditate, private non accreditate, studi medici e studi professionali. Quelle relative alla ripresa delle attività ambulatoriali sono valide per tutti nei principi di base, tenuto conto però delle specificità di alcune attività pubbliche o private convenzionate (come ad esempio la presa in carico delle patologie croniche e lo screening).
Sui ricoveri e le attività ambulatoriali, quali sono le principali novità?
Per quanto riguarda i ricoveri programmati, nell’ambito delle liste di attesa, per singola disciplina devono essere identificati gli interventi “non procrastinabili” in relazione a: classe di priorità (a partire dai pazienti già in lista per interventi di alta priorità, classe A, o quelli di classe B, per i quali sono già trascorsi i 60 giorni di attesa); patologia (con priorità per i pazienti oncologici); condizione clinica (pazienti in evoluzione negativa/aggravamento). I casi dovranno comunque essere valutati in relazione allo specifico quadro clinico.
Relativamente alla ripresa dell’attività ambulatoriale e territoriale, il recupero dell’attività sospesa dovrà porre particolare riguardo alle prestazioni collegate alla presa in carico di pazienti con patologie croniche o malattie rare. Mentre sul fronte della chirurgia ambulatoriale, l’indicazione è ancora quella di posticipare tutti gli interventi programmati il cui esito a breve/medio termine non abbia sostanziale impatto sulla qualità della vita della persona.
Rimane sospesa la possibilità di accedere ai punti prelievo direttamente senza appuntamento, pertanto le Aziende dovranno valutare l’opportunità di estendere l’orario di esecuzione dei prelievi fino alla tarda mattinata per meglio distribuire gli accessi programmati. Per il momento restano sospese le visite di medicina dello sport per l’idoneità sportiva agonistica, di cui si valuterà la ripresa sulla base delle future disposizioni nazionali riguardanti le attività sportive. Il documento fornito alle Aziende riporta dettagliatamente anche le modalità per la ripresa dei servizi dei Consultori e dei Dipartimenti di salute mentale e dipendenze patologiche.
📎In caso di rateazione delle somme iscritte a ruolo, ai fini della regolarità fiscale, è necessario che il piano sia stato accordato e che l'azienda sia regolare nel pagamento delle rate.
📎La sola istanza di rateazione non è, pertanto, sufficiente per poter considerare l'impresa fiscalmente in regola.
📎In ogni caso, anche in questo periodo di sospensione delle attività d'accertamento, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione esamina e fornisce regolare risposta alle istanze di dilazione avanzate dai contribuenti.
WEBINAR:
I sistemi multilivello alla prova dell'emergenza: idee e strategie per ripartire
Oggi come UPI abbiamo partecipato al webinar organizzato dalla Rivista Istituzioni del Federalismo, su input dell'Assessore al bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo Calvano, dal titolo "I sistemi multilivello alla prova dell'emergenza: idee e strategie per ripartire". Molto incisive le parole dell'Assessore che ha sottolineato come, in questa fase emergenziale, sia fondamentale un'unione di intenti. Lo Stato, infatti, non può agire da solo. Se l'Europa è indispensabile, per la tenuta complessiva dei singoli Stati e dell'intero sistema economico e sociale, altrettanto indispensabile è il ruolo degli Enti Locali. Il contributo delle regioni e degli Enti Locali rappresenta, secondo l'Assessore, un valore aggiunto proprio in termini di prossimità degli interventi, per il rilancio del paese e per il ritorno ad una nuova normalità che valorizzi il sistema pubblico, soprattutto nella gestione delle emergenze.
L’apertura dell’Assessore Calvano è stata seguita dall’introduzione di Gianluca Gardini, direttore della Rivista organizzatrice del webinar, che ha messo sul tavolo i tanti aspetti del nostro sistema istituzionale che questo periodo di crisi sta mettendo in discussione e che necessitano anche di essere ripensati.
Tra gli altri interventi, tutti di elevatissimo spessore, merita di essere evidenziato quello di Francesco Merloni, Presidente ANAC, che ha invitato a riflettere sul tipo di amministrazione di cui abbiamo bisogno, a tutti i livelli di governo, puntando su un'amministrazione capace di guardare al di là, che aiuti se stessa a meglio organizzare l'esercizio delle funzioni. Infatti, senza un'amministrazione in grado di prevedere i problemi si genera la decadenza della politica, che diventa incapace di guardare al futuro e di saper affrontare le sfide. Secondo il Professor Merloni, la nuova frontiera su cui fare affidamento è quella della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, strumento che consentirà di attuare concretamente il principio della trasparenza unitamente a un maggior controllo dei processi. Indispensabile, poi, è investire nelle competenze del personale, per consentire quel salto di qualità di cui necessità la P.A., e soprattutto investire in formazione, unica strada per garantire quella professionalità di cui l’amministrazione ha grande bisogno. Per Merloni, a farsi carico di ciò non può essere esclusivamente lo Stato, perché senza un coinvolgimento del sistema delle autonomie locali e territoriali, questa visione è irrealizzabile.
Un riferimento specifico alle autonomie locali è stato fatto anche da Claudia Tubertini, la quale ha sottolineato come la crisi dovuta alla emergenza pandemica non sta mettendo in discussione soltanto i rapporti tra Stato e regioni, ma anche l’interno sistema di relazioni tra centro e periferie, facendo emergere la necessità che siano pensati anche nuovi sistemi istituzionali locali da parte delle singole regioni, come strategia della ripresa.
Giuseppe Piperata, poi, ha sottolineato come la crisi stia facendo venire al pettine molti nodi che da diversi anni caratterizzano il nostro sistema istituzionale: la fragilità dei diritti, la marginalizzazione delle sedi istituzionali assembleari, l’assenza di adeguati strumenti di cooperazione e collaborazione tra livelli di governo, e così via. In tale prospettiva, la crisi può rappresentare un utile occasione per fare i conti con tali criticità e sforzarsi di trovare soluzioni in grado di consentire al nostro Paese di affrontare la ripresa.
Nel fare questo, allora, come ha avuto modo di affermare il Professor Beniamino Caravita di Toritto, a conclusione del webinar, non solo anche le autonomie locali devono avere un ruolo centrale nella gestione dell'emergenza e oggi, forse più che mai, è necessario ripensare il sistema di governo legislativo, a partire dalla legge Delrio che, come è stato ricordato dallo stesso Caravita, ha operato "il dissolvimento del livello di governo locale e provinciale", con nefaste conseguenze già ampiamente visibili prima dell'emergenza COVID-19.
In allegato la sintesi:
sintesi interventi seminario istituzioni federalismo 27 04 2020.pdf
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