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WEBINAR:
I sistemi multilivello alla prova dell'emergenza: idee e strategie per ripartire
Oggi come UPI abbiamo partecipato al webinar organizzato dalla Rivista Istituzioni del Federalismo, su input dell'Assessore al bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale Paolo Calvano, dal titolo "I sistemi multilivello alla prova dell'emergenza: idee e strategie per ripartire". Molto incisive le parole dell'Assessore che ha sottolineato come, in questa fase emergenziale, sia fondamentale un'unione di intenti. Lo Stato, infatti, non può agire da solo. Se l'Europa è indispensabile, per la tenuta complessiva dei singoli Stati e dell'intero sistema economico e sociale, altrettanto indispensabile è il ruolo degli Enti Locali. Il contributo delle regioni e degli Enti Locali rappresenta, secondo l'Assessore, un valore aggiunto proprio in termini di prossimità degli interventi, per il rilancio del paese e per il ritorno ad una nuova normalità che valorizzi il sistema pubblico, soprattutto nella gestione delle emergenze.
L’apertura dell’Assessore Calvano è stata seguita dall’introduzione di Gianluca Gardini, direttore della Rivista organizzatrice del webinar, che ha messo sul tavolo i tanti aspetti del nostro sistema istituzionale che questo periodo di crisi sta mettendo in discussione e che necessitano anche di essere ripensati.
Tra gli altri interventi, tutti di elevatissimo spessore, merita di essere evidenziato quello di Francesco Merloni, Presidente ANAC, che ha invitato a riflettere sul tipo di amministrazione di cui abbiamo bisogno, a tutti i livelli di governo, puntando su un'amministrazione capace di guardare al di là, che aiuti se stessa a meglio organizzare l'esercizio delle funzioni. Infatti, senza un'amministrazione in grado di prevedere i problemi si genera la decadenza della politica, che diventa incapace di guardare al futuro e di saper affrontare le sfide. Secondo il Professor Merloni, la nuova frontiera su cui fare affidamento è quella della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, strumento che consentirà di attuare concretamente il principio della trasparenza unitamente a un maggior controllo dei processi. Indispensabile, poi, è investire nelle competenze del personale, per consentire quel salto di qualità di cui necessità la P.A., e soprattutto investire in formazione, unica strada per garantire quella professionalità di cui l’amministrazione ha grande bisogno. Per Merloni, a farsi carico di ciò non può essere esclusivamente lo Stato, perché senza un coinvolgimento del sistema delle autonomie locali e territoriali, questa visione è irrealizzabile.
Un riferimento specifico alle autonomie locali è stato fatto anche da Claudia Tubertini, la quale ha sottolineato come la crisi dovuta alla emergenza pandemica non sta mettendo in discussione soltanto i rapporti tra Stato e regioni, ma anche l’interno sistema di relazioni tra centro e periferie, facendo emergere la necessità che siano pensati anche nuovi sistemi istituzionali locali da parte delle singole regioni, come strategia della ripresa.
Giuseppe Piperata, poi, ha sottolineato come la crisi stia facendo venire al pettine molti nodi che da diversi anni caratterizzano il nostro sistema istituzionale: la fragilità dei diritti, la marginalizzazione delle sedi istituzionali assembleari, l’assenza di adeguati strumenti di cooperazione e collaborazione tra livelli di governo, e così via. In tale prospettiva, la crisi può rappresentare un utile occasione per fare i conti con tali criticità e sforzarsi di trovare soluzioni in grado di consentire al nostro Paese di affrontare la ripresa.
Nel fare questo, allora, come ha avuto modo di affermare il Professor Beniamino Caravita di Toritto, a conclusione del webinar, non solo anche le autonomie locali devono avere un ruolo centrale nella gestione dell'emergenza e oggi, forse più che mai, è necessario ripensare il sistema di governo legislativo, a partire dalla legge Delrio che, come è stato ricordato dallo stesso Caravita, ha operato "il dissolvimento del livello di governo locale e provinciale", con nefaste conseguenze già ampiamente visibili prima dell'emergenza COVID-19.
In allegato la sintesi:
sintesi interventi seminario istituzioni federalismo 27 04 2020.pdf
🔴COVID-19
✅UNA FAQ AL GIORNO:
ART. 56 DL CURA ITALIA
Moratoria finanziamenti PMI
Cosa prevede la Moratoria?
Che le linee di credito accordate «sino a revoca» e i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti non possono essere revocati fino alla data del 30 settembre 2020;
la restituzione dei prestiti non rateali con scadenza anteriore al 30 settembre 2020 è rinviata fino alla stessa data alle stesse condizioni e con modalità che, da un punto di vista attuariale, non risultino in ulteriori oneri né per gli intermediari né per le imprese;
il pagamento delle rate di prestiti con scadenza anteriore al 30 settembre 2020 è riscadenzato sulla base degli accordi tra le parti o, in ogni caso, sospeso almeno fino al 30 settembre 2020, secondo modalità che assicurino la continuità degli elementi accessori dei crediti oggetto della misura e non prevedano, dal punto di vista attuariale, nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti.
Chi può accedere alla moratoria?
Le micro, piccole e medie imprese (PMI), operanti in Italia, appartenenti a tutti i settori. Secondo la definizione della Commissione europea, sono PMI le imprese con meno di 250 dipendenti e con fatturato inferiore a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.
Che requisiti deve avere l'impresa, per poter accedere alla moratoria dei finanziamenti?
L’impresa, al momento dell’inoltro della comunicazione, deve essere in bonis, non deve avere, cioè, posizioni debitorie classificate come esposizioni deteriorate, ripartite nelle categorie:
-sofferenze;
-inadempienze probabili;
-esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. In particolare, non deve avere rate scadute (ossia non pagate o pagate solo parzialmente) da più di 90 giorni.
🔴COVID-19
In allegato il testo del decreto:
DPCM e allegato del 26 aprile 2020.pdf
#FASEDUE

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